Psychosis as Dysfunctional Negotiation of Interpersonal Need for Security

Presentation Announcement by Tiziano Carbone (Italy)

XVIII International Forum of Psychoanalytic Societies, Kaunas, Lithuania,
September 17-19, 2014.

(clicca qui per italiano)

History scrapes the bottom of the sea
like a trawl net with tears,
allowing some fish to escape.
Sometimes you can meet the ectoplasm
of an escapee that does not seem particularly happy.
He ignores being out, nobody told him about it.
The others, in the trawl, think they are freer than he is.

–Eugenio Montale, History

In this poem, Montale describes history as a trawl net that scrapes the bottom of the sea catching fish. In the process, due to a tear in the net, a fish escapes and becomes ectoplasm, a ghostly expression of a dead person. This fish doesn’t look very happy. It is unaware that it is outside the net, while the fish captured in the net think they are freer than it.

With this metaphor we consider personal stories as trawl nets that capture and hold together a group of people and its narratives.  In other words, human subjects create a conscious vision of themselves and of the world within a cultural context, and in this way maintain their cohesion within a group. But when the narration tears while “scraping the bottom” – i.e., when some intolerable anxiety causes a break in the texture of the narration/net–some “fish” escape.

The poem seems to describe the fate of those pre-verbal experiences that, if not collected by a communicable narration net, can take the form of psychotic symptoms: they become like ectoplasm, ghosts of characters who have died under secret and distressing circumstances. Ectoplasm does not appear to be happy and doesn’t know it is out of the net: “nobody told him about it.” The fish represent the creative unconscious activity underlying all forms of thought, either contained in a shared language and therefore conscious, or, having not found its place, expressing itself spectrally. “Family chaos” and “creative disorders” are manifestations of the same process. But if the net is a metaphor for consciousness, what is the tear?

Starting with Sullivan, who thought that the need for interpersonal security makes a child dissociate when experiencing the mother’s anxiety, many scholars have demonstrated that consciousness emerges from social interaction and negotiation. Negotiation plays a fundamental role in shaping living systems from the very beginning. It works on a continuum from elementary levels of self–organization to more complex levels of human relating and interaction with the environment. Negotiation occurs at implicit and explicit levels of mental processing.

This negotiation affects a subject’s patterns; in certain relational climates it forces a person to experience holes in the “net” of consciousness process. It is possible to consider psychotic thought processes as a result of dysfunctional negotiation, characterized by the inability to mentalize some relational situations.

carbonephoto1115wTiziano Carbone, MD
Viale Regina Margherita 74
65123 Pescara, Italy
Email Tiziano Carbone

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Dissociazione e manifestazioni psicotiche come negoziazione disfunzionale del bisogno di sicurezza interpersonale

Presentation Announcement by Tiziano Carbone (Italy)

XVIII International Forum of Psychoanalytic Societies, Kaunas, Lithuania,
September 17-19, 2014.

 (click here for English)

La storia gratta il fondo
come una rete a strascico
con qualche strappo e più di un pesce sfugge.
Qualche volta s’incontra l’ectoplasma
d’uno scampato e non sembra particolarmente felice.
Ignora di essere fuori, nessuno glie n’ ha parlato.
Gli altri, nel sacco, si credono
più liberi di lui.

Eugenio Montale, La Storia

Eugenio Montale descrive la Storia come una grossa rete a strascico che, grattando il fondo del mare cattura dei pesci, lasciandone sfuggire dagli strappi qualcuno, il cui ectoplasma, espressione fantasmatica e misteriosa di un soggetto ormai morto, non appare molto felice ed ignora di essere fuori, guardato con superiorità da chi, dentro la rete, si ritiene più libero.

Fuor di metafora potremmo pensare alle storie personali come una rete che cattura e tiene insieme un gruppo di uomini/narrazioni: in altre parole il soggetto costruisce la visione cosciente di sé stesso e del mondo in un contesto culturale, mantenendo in tal modo la propria coesione al gruppo e contribuendo egli stesso alla coesione del gruppo. Ma quando la narrazione si strappa “grattando il fondo”, quando cioè qualche dolore, un’angoscia intollerabile nel gruppo, irrompe producendo uno strappo nella narrazione, qualche “pesce” sfugge.

La poesia mi sembra una descrizione del destino di quelle esperienze preverbali le quali, non potendo essere raccolte dalla rete di una narrazione comunicabile, possono prendere la forma di sintomi psicotici. Diventano “ectoplasmi di scampati”, fantasmi di personaggi morti per segreti fatti angosciosi, e perciò non appaiono felici e non sanno di essere fuori dal sacco: “nessuno glie n’ha parlato”. I pesci, dentro o fuori il sacco sempre gli stessi, rappresentano la medesima attività creativa inconscia soggiacente ogni forma di pensiero, contenuta in un linguaggio condivisibile e dunque cosciente, oppure espressa in modalità divenute spettrali, se non traducibile nel linguaggio condivisibile : “caos famigliare” e “disordine creativo” sono manifestazioni dello stesso processo. Ma se la rete è una metafora della coscienza, cosa rappresenta lo strappo?

A partire dal pensiero di H. S. Sullivan per il quale la necessità del bambino di soddisfare il bisogno di sicurezza interpersonale, lo induceva a dissociare dalla coscienza tutte le esperienze fonti di angoscia nella madre, è opinione di molti studiosi appartenenti a diversi campi scientifici, neuroscienze, psicologia cognitivista, teorie dei sistemi complessi, che la coscienza sia una funzione emergente dall’interazione/negoziazione sociale. La negoziazione gioca un ruolo fondamentale nel modellare i sistemi viventi sin dalla loro origine, e possiamo presumere che sia in azione in un continuum da livelli elementari d’organizzazione, nei quali può essere intesa semplicemente come la tendenza dei sistemi viventi a mettere insieme auto-organizzazione ed interazione con l’ambiente per raggiungere stati di maggiore coerenza, a livelli più complessi nei quali essa diventa l’attività messa in atto dai soggetti umani per relazionarsi con altri esseri umani. La negoziazione si verifica sia a livelli impliciti che espliciti della processazione mentale.

Se il risultato delle negoziazioni possibili in un particolare clima relazionale influisce sugli schemi previsionali del soggetto, forzandolo a lasciare dei buchi nella tessitura degli stati di coscienza, è possibile ipotizzare che i processi di pensiero psicotici siano il risultato di negoziazioni disfunzionali, con impossibilità a mentalizzare significati di alcune situazioni relazionali.

carbonephoto1115wTiziano Carbone, MD
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65123 Pescara, Italy
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